Rodolfo Fiesoli. Gli affidereste vostro figlio? Voi no, il Tribunale dei Minori si |
L’arresto
del direttore della comunità “Il Forteto”.
La
prima condanna avvenne nel 1985.
I
Servizi Sociali hanno continuato ad affidargli i bambini sino al
2008.
Nel
supremo interesse di chi?
Nel
1998 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo riceve la richiesta di
ricorso contro l’Italia, e in particolare contro l’operato del
Tribunale dei minori di Firenze, da parte di due madri con doppia
cittadinanza, italiana e belga.
Entrambe
le donne avevano subito la decisione del Tribunale per i minorenni di
Firenze di interrompere ogni relazione con i rispettivi figli,
collocando questi ultimi presso la comunità “Il Forteto”. Le
donne, inoltre, avevano denunciato che i bambini subivano all’interno
della suddetta comunità trattamenti violenti e inumani, associati ad
una scolarizzazione pressoché inesistente.
Dall’indagine
della Corte europea è emerso che “Il Forteto” fu oggetto, alla
fine degli anni ’70, di una inchiesta penale in relazione a tre dei
suoi fondatori, per supposti atti di zoofilia e pedofilia commessi
all’interno della cooperativa. Due di queste persone, in
particolare il Direttore Rodolfo Fiesoli e il suo socio Luigi
Goffredi, furono arrestate, poi rimesse in libertà con rinvio a
giudizio.
Il
3 gennaio 1985 la corte di appello di Firenze condannò i due
imputati per maltrattamenti e abusi sessuali su persone accolte
nella comunità.
In
particolare emerse un’istigazione da parte dei suoi responsabili
alla rottura dei rapporti tra i bambini che erano affidati loro e i
loro genitori biologici (come nel caso delle due madri in questione)
e altri gravissimi capi di imputazione:
-
entrambi per avere maltrattato una ragazza handicappata di diciotto
anni che aveva soggiornato per qualche giorno nella comunità,
picchiandola più volte al giorno, insultandola anche in presenza di
altre persone, impedendole di comunicare con l’esterno, umiliandola
a causa delle sue caratteristiche fisiche;
-
Rodolfo Fiesoli risultò avere abusato sessualmente (atti di
libidine violenti) di due handicappati mentali di sesso maschile,
in una occasione in presenza di un tredicenne.
Fiesoli
fu condannato ad una pena di due anni di reclusione e Luigi
Goffredi ad una pena di dieci mesi di reclusione, ottenendo ancora
la condizionale e la sospensione dell’interdizione dai pubblici
uffici. Risultò inoltre che si fossero avvalsi di falsi titoli di
studio come psicologi (reato per il quale furono purtroppo
amnistiati).
Nonostante
questi gravissimi capi di imputazione - con conseguenti condanne -
nel 1997 Fiesoli risultava ancora a capo della comunità e, cosa
ancora più grave, i servizi sociali competenti continuavano a
raccomandare al tribunale per i minorenni di Firenze “Il Forteto”
quale luogo idoneo per la collocazione di minori allontanati dalle
famiglie di origine.
In
base ad una sentenza del 13 luglio del 2000 la Corte europea dei
diritti dell'uomo ha condannato l'Italia per l'affidamento a Il
Forteto dei bambini, sostenendo che le madri avevano subito un grave
danno morale a causa dell’assenza di spiegazioni riguardanti la
scelta delle autorità di collocare i bambini presso “Il Forteto”,
e inoltre per gli ostacoli al riallacciamento dei rapporti derivante
dal comportamento delle persone che avevano l’affidamento dei
bambini all’interno della struttura in questione. La Corte ha
deliberato inoltre che anche i bambini avevano subito un danno
personale considerando il rischio crescente di una rottura
irreversibile dei legami con le rispettive madri, comminando una
multa di 200 milioni di lire come risarcimento dei danni morali.
(Fonte:
http://www.dirittiuomo.it/Corte%20Europea/Italia/2002/Scozzari.htm).
Dopo
essere uscito di prigione Rodolfo Fiesoli è tornato a dirigere la
comunità “Il Forteto” che ha continuato ad ospitare, su mandato
del Tribunale di Firenze, minori e persone in difficoltà.
Nel
2002 l'eurodeputata di An Cristina Muscardini avanzò
un'interrogazione alla Commissione parlamentare chiedendo
“l'allontanamento immediato di tutti i minori presenti nella
struttura e la cancellazione de Il Forteto quale centro di
riferimento per la commissione per l'infanzia”, tuttavia la
Commissione incredibilmente si dichiarò non competente.
Nonostante
tutti questi gravissimi fatti emersi, che sono stati peraltro
giudicati idonei a condannare l’Italia per violazione dei diritti
dell’uomo, solo a partire dal 2009 il Tribunale di Firenze non
ha più affidato nessun minore alla comunità.
E’
infine cronaca di pochi giorni fa: Rodolfo Fiesoli, il 20 dicembre
2011, tutt’ora a capo della comunità “Il Forteto”, nonostante
i terribili reati sopra citati, è stato nuovamente arrestato dalla
procura di Firenze con l’accusa di violenza sessuale e
maltrattamenti.
Com’è
possibile che un Tribunale italiano abbia potuto per tutti questi
anni continuare a inviare persone e minori in difficoltà – e
soprattutto nonostante le sentenze e le condanne della Corte europea
- con un personaggio gravemente deviante come il Fiesoli?
E'
evidente un dato: il Tribunale dei Minori non svolge alcun controllo
sulle consulenze svolte dai Servizi Sociali e se lo dovessimo
considerare alla stregua di un genitore dovremmo revocargli
immediatamente la potestà genitoriale con la stessa facilità e
velocità con cui il Tribunale dei Minori la revoca ai genitori
oggetto delle proprie attenzioni.
I
giudici che hanno inviato i minori a “Il Forteto” nonostante le
condanne penali e quelle in sede europea, e i Servizi Sociali che
hanno consigliato la struttura, hanno mai pagato per le loro
eventuali responsabilità?
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