La splendida esternazione di grande moralità delle associazioni di affidatari nei riguardi dei coniugi Giusto, rei di non ridare Maria là dove la abusano, ci sembra quantomeno pelosa e interessata.
Hanno idea questi paladini del “Raggio di Sole” di quanti bambini italiani hanno di fatto lo stesso destino di “Maria”, cioè vengono sottratti ai legittimi rapporti con uno dei loro genitori?
Si sono mai alzati in difesa dei figli di separati, che per anni non vedono l’altro genitore, senza che ci sia alcun motivo legale, nella più completa indifferenza della Giustizia – ma anche delle associazioni come questo “Raggio di Sole” che, ci sembra, qui illumina ipocrisia e interesse personale.
Aspettiamo questi genitori alle manifestazioni dei genitori separati, laddove tutti hanno un bambino che non torna mai da uno dei suoi genitori.
Nel silenzio più completo e nella più assoluta oscurità.
A Napoli il 25 una fiaccolata di protesta del Gruppo 'Raggio di Sole'
Dalla parte dei genitori affidatari di Maria si schierano invece Paolucci e i Verdi
Bimba bielorussa, le associazioni protestano
"I giudici fermino i coniugi Giusto"
Fissata per il 28 settembre l'udienza in corte d'Appello
ROMA -"La rapidità con cui è stata fissata l'udienza sta a significare una presa di coscienza da parte della Corte della delicatezza e dell'urgenza del caso", dichiara l'avvocato Ricco che difende i coniugi Giusto. La data è prossima: il 28 settembre - la vicenda ha fatto scalpore - e sul reclamo presentato dalla famiglia affidataria della bimba bielorussa perché non sia costretta al rimpatrio come stabilito dal Tribunale dei minori si deciderà quindi a fine mese.
Mentre Alessandro Giusto e Maria Chiara Bornacin continuano a chiedere adeguate garanzie sul futuro di Maria, che da giorni nascondono per evitare che ritorni nell'istituto nel quale dice di aver subito violenze, le associazioni dei genitori affidatati si scagliano contro di loro, accusandoli di "arroganza" e "giustizialismo".
Ma c'è anche chi invece si schiera a fianco dei Giusto: stamane i parlamentari dei Verdi Tommaso
Pellegrino e Massimo Fundarò hanno presentato una interrogazione urgente al ministro degli Esteri Massimo D'Alema "affinchè intervenga con una forte azione diplomatica per scongiurare il blocco delle adozioni destinate a famiglie italiane annunciato dal governo bielorusso".
E Luciano Paolucci, padre di una delle vittime di Luigi Chiatti e da anni impegnato per la tutela dell'infanzia, si dice sorpreso dal fatto che nessuna associazione si sia schierata con i due. "Quei giovani - sostiene - stanno proteggendo la bambina ma sono stati abbandonati a loro stessi. Come si fa a rimandarla in un posto dove avrebbe subito violenze? Se dovessero arrestare quella coppia per sequestro di persona lo facciano anche con me perché io sto con loro".
Non la pensano così i genitori che fanno parte del Gruppo di Volontariato 'Raggio di Sole', che per lunedì 25 alle 18 hanno organizzato una fiaccolata da piazza Bovio a piazza Municipio di Napoli "per testimoniare solidarietà alla Repubblica di Belarus nonchè all'ambasciatore bielorusso in Italia Alexey Skripko", e che denunciano il fatto che "tante altre 'Maria' e 'Mario' grazie ai coniugi Giusto rischiano di non tornare più in Italia".
Analoga la posizione dell'Associazione delle Famiglie adottanti in Bielorussia, che lamenta: "Non ci risulta ancora messa in atto alcuna iniziativa giudiziaria nei loro confronti nè nei confronti di tutti coloro che si sono resi complici di questo gesto, sostenuto da un clima da giustizialismo da Far West e da un'arroganza assolutamente insostenibile per tutti noi".
Più comprensivi verso i Giusto, ma sulla stessa linea i genitori dell'associazione 'Un sorriso per Gomel - Forum per i Diritti dei Bambini di Chernobyl': "Noi tutti sappiamo condividere lo stato di apprensione e di preoccupazione che ha travagliato la famiglia in oggetto nel venire a conoscenza del drammatico vissuto di Maria ma, pur comprendendo l'esigenza umana di rispondere al dolore ed all'angoscia di un bmabino, sosteniamo fermamente la necessità di affrontare sempre i problemi nell'ambito della legalità", si legge nel comunicato diffuso oggi dall'associazione.
I coniugi Giusto rimangono al momento sulle proprie posizioni, dichiarandosi però pronti ad accettare una mediazione della Chiesa: "Confidiamo che la mediazione della Chiesa possa essere una via percorribile, visto che siamo in un vicolo quasi cieco e visto che altre direzioni per adesso non hanno portato frutti, trovarne una nuova ci dà un po' di speranza. Ma è una strada per ora del tutto inesplorata perchè non abbiamo un interlocutore. Spero che qualcosa si muova", ha detto oggi Alessandro Giusto.
(21 settembre 2006)
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