L'omicidio della piccola Alice Rossetti, perpetrato in modo orrendo a Roma dal convivente di sua madre, ha sicuramente un folle colpevole – ma troppi responsabili che rimarranno impuniti.
E’ notorio che la madre di Alice e il futuro omicida della piccola impedivano da tempo alla piccola di incontrare suo papà.
E’ altrettanto noto che il papà di Alice, da tempo preoccupato per la sorte della figlia, che sentiva affidata in mani folli e irresponsabili, aveva da tempo denunciato tali impedimenti e i suoi timori all’Autorità Giudiziaria, senza però che nessun riscontro venisse mai dato alle sue denunce.
E’ dunque innegabile che Alice sia morta anche in virtù di tali omissioni, che hanno impedito a suo papà di esercitare il proprio diritto a vigilare sulla vita della figlia. Questo episodio dimostra dunque, nella sua angosciante e quotidiana drammaticità, come il padre sia garanzia di vita, e
Annunciamo poi, conseguentemente, che abbiamo dato incarico ai nostri legali di valutare la possibilità, presente o immediatamente futura, di una “action class” a tutela e a risarcimento di tutte le possibili vittime di questa incuria giudiziaria, che sembra essere la vera caratteristica di un sistema giudiziario costantemente teso a disattendere ogni denuncia sporta in caso di ostacoli al naturale esercizio della potestà e del ruolo genitoriale.
Con i risultati che
Gaetano Giordano
Centro Studi Separazioni e Affido Minori
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