“Cose
che capitano, povera ragazza dal vestito azzurro” o"Mi vuoi
sposare?": lui rifiuta e lei lo picchia?: Il punto di vista come
costruzione della realtà.
Il
dott. Marco Muffolini, Dottore in scienze e tecniche psicologiche,
ci spiega come avviene che uno stesso avvenimento ci può essere
presentato in modi assolutamente differenti a seconda delle
prospettive di chi ce lo racconta.
Nel
caso specifico, una persona che non accetta di sposarsi viene
malmenata.
Se
fosse stato un uomo a picchiare, ovviamente i commenti sarebbero
stati di sdegno.
Dato
che a picchiare è una donna, il commento è ironico, e tutto sommato
indifferente ad un comportamento che di norma è considerato
riprovevole.
Una
differenza di valutazione che, a sua volta, "costruisce" realtà ben diverse (pensate
a cosa accade in Tribunale!): sentiamone l'esperto.
La
prima parte del titolo di questo articolo, ad una prima lettura,
sembrerebbe fare riferimento a due argomenti distinti, separati, con
ogni probabilità che non hanno nulla a che fare l'uno con l'altro e
invece sono due estratti da altrettanti articoli riguardanti lo
stesso episodio
(http://www.giornalettismo.com/archives/215109/la-proposta-di-matrimonio-andata-male-malissimo/ e http://www.cronacaqui.it/gossip/23713_mi-vuoi-sposare-lui-rifiuta-e-lei-lo-picchia-video.html).
In questa sede non ci interessa approfondire se questo video - che
sta facendo scalpore in rete - sia “autentico” o creato ad arte,
ma vorremmo utilizzarlo come spunto di riflessione a partire non da
"cosa si vede" ma di come in questo caso i vari giornalisti
(quindi l’osservatore esterno), riportino il contenuto ai loro
lettori, agendo inevitabilmente non esclusivamente da veicolo di
informazioni ma, di fatto, contribuendo attivamente alla costruzione
di significato, attuando una - più o meno consapevolmente - pratica
di "messa in evidenza" goodwiniana, a ciò che siamo
abituati a definire “fatto”. Come accennato, e lungamente
esplorato da molteplici autori in altrettante discipline, già il
solo narrare un episodio, chiunque sia il narratore, risente di vari
aspetti: da quello culturale a quello ideologico, passando attraverso
le esperienze di colui che, come detto, agisce spesso
inconsapevolmente una costruzione di significato coerente al
proprio modo di intendere sé e conseguentemente l’esterno, il
tutto filtrato ulteriormente dal fine di colui che narra e il
desiderio di andare incontro all’aspettativa di colui che legge.
Ogni
giorno siamo abituati a ricevere informazioni di ogni genere dai
media e questa stessa assuefazione rischia di farci esercitare quella
che Sonu Shamdasani (2005) ha definito un’"interpre-fazione"
e cioè l’assunzione come realtà delle costruzioni e delle
interpretazioni contenute in una narrazione. In altre parole non
assumiamo l’insieme di informazioni che definiscono un “fatto”
ma anche il punto di vista e l’alterazione derivante dalla pratica
di messa in evidenza operata da chi comunica.
Cosa
c’è in questo video dunque, qual è la notizia? Perché i siti che
la riportano l’hanno inserita come notizia di “gossip” o
“curiosità”?
E
se fosse stato l'uomo a fare la proposta di matrimonio, a ricevere il
rifiuto e ad aggredire, sia verbalmente che fisicamente, la ragazza?
In che categoria giornalistica avremmo trovato la notizia?
Marco Muffolini
Dottore in scienze e tecniche psicologiche