26 marzo 2012

"Mi vuoi sposare?": lui rifiuta e lei lo picchia. Il punto di vista come costruzione della realtà




Cose che capitano, povera ragazza dal vestito azzurro” o"Mi vuoi sposare?": lui rifiuta e lei lo picchia?: Il punto di vista come costruzione della realtà.
Il dott. Marco Muffolini, Dottore in scienze e tecniche psicologiche, ci spiega come avviene che uno stesso avvenimento ci può essere presentato in modi assolutamente differenti a seconda delle prospettive di chi ce lo racconta.
Nel caso specifico, una persona che non accetta di sposarsi viene malmenata.
Se fosse stato un uomo a picchiare, ovviamente i commenti sarebbero stati di sdegno.
Dato che a picchiare è una donna, il commento è ironico, e tutto sommato indifferente ad un comportamento che di norma è considerato riprovevole.
Una differenza di valutazione che, a sua volta, "costruisce" realtà ben diverse (pensate a cosa accade in Tribunale!): sentiamone l'esperto.


La prima parte del titolo di questo articolo, ad una prima lettura, sembrerebbe fare riferimento a due argomenti distinti, separati, con ogni probabilità che non hanno nulla a che fare l'uno con l'altro e invece sono due estratti da altrettanti articoli riguardanti lo stesso episodio (http://www.giornalettismo.com/archives/215109/la-proposta-di-matrimonio-andata-male-malissimo/ e http://www.cronacaqui.it/gossip/23713_mi-vuoi-sposare-lui-rifiuta-e-lei-lo-picchia-video.html). In questa sede non ci interessa approfondire se questo video - che sta facendo scalpore in rete - sia “autentico” o creato ad arte, ma vorremmo utilizzarlo come spunto di riflessione a partire non da "cosa si vede" ma di come in questo caso i vari giornalisti (quindi l’osservatore esterno), riportino il contenuto ai loro lettori, agendo inevitabilmente non esclusivamente da veicolo di informazioni ma, di fatto, contribuendo attivamente alla costruzione di significato, attuando una - più o meno consapevolmente - pratica di "messa in evidenza" goodwiniana, a ciò che siamo abituati a definire “fatto”. Come accennato, e lungamente esplorato da molteplici autori in altrettante discipline, già il solo narrare un episodio, chiunque sia il narratore, risente di vari aspetti: da quello culturale a quello ideologico, passando attraverso le esperienze di colui che, come detto, agisce spesso inconsapevolmente una costruzione di significato coerente al proprio modo di intendere sé e conseguentemente l’esterno, il tutto filtrato ulteriormente dal fine di colui che narra e il desiderio di andare incontro all’aspettativa di colui che legge.
Ogni giorno siamo abituati a ricevere informazioni di ogni genere dai media e questa stessa assuefazione rischia di farci esercitare quella che Sonu Shamdasani (2005) ha definito un’"interpre-fazione" e cioè l’assunzione come realtà delle costruzioni e delle interpretazioni contenute in una narrazione. In altre parole non assumiamo l’insieme di informazioni che definiscono un “fatto” ma anche il punto di vista e l’alterazione derivante dalla pratica di messa in evidenza operata da chi comunica.
Cosa c’è in questo video dunque, qual è la notizia? Perché i siti che la riportano l’hanno inserita come notizia di “gossip” o “curiosità”?
E se fosse stato l'uomo a fare la proposta di matrimonio, a ricevere il rifiuto e ad aggredire, sia verbalmente che fisicamente, la ragazza? In che categoria giornalistica avremmo trovato la notizia?

Marco Muffolini 
Dottore in scienze e tecniche psicologiche