15 dicembre 2006

IL RISVEGLIO DEL SEPARATOSAURO


LE DICHIARAZIONI A "LA STAMPA" DI ERNESTO EMANUELE E LE SUE INSINUAZIONI SUL CASO DI DE MARTINO
Erano anni che non si faceva sentire nè vedere: il "Grande Vecchio" dei separati, Ernesto Emanuele, taceva da tempo.

Taceva (e non sbagliava del tutto) , soprattutto da quando Papàseparati Lombardia gli aveva procurato qualche dispiacere, con una secessione-non secessione con cui un gruppo di dissidenti si erano affrancati dalla tutela dell'ingegnere (Emanuele), ma rimanendo in possesso del nome.

Lui, il vero "nonno" di tutti i separati (e verrebbe da dire: di tutti i separati-separatisti) , aveva così smesso di occuparsi di separazioni, di incontrare vescovi, di procacciarsi appuntamenti con la Santolini, del Forum delle Famiglie Cristiane (cui effettivamente si deve - molto più che a Marino Maglietta - la messa in riga dei deputati che hanno in extremis fatto passare la legge sul condiviso).

Sembrava fosse rimasto a far solo “accoglienza cristiana” nella Associazione Famiglie Cristiane Separate, organizzando gruppi di preghiera, con quel fare parrochiesco-sacrestano, che hanno non raramente i cattoseparati (più o meno pentiti).

Recentemente, però, il nostro separatosauro si è - momentaneamente quanto inopinatamente e, soprattutto, non richiesto - rimesso in piazza per rilasciare alcune curiose esternazioni.

E lo ha fatto con la consueta “chiave comportamentale” dei separati, quella che abbiamo anche descritto in articoli scientifici.

La chiave è, ovviamente, quella del separare i separati, del muoversi sempre sulla linea della frattura, della scissione, del non incontrarsi e – ohibò! Ma che si dice? - del non condividere, del non solidarizzare, dell'additare l'altro come sbagliato e indegno.


Con il consueto tipico fare dei separati, che prima di tutto si scannano fra di loro, si attaccano, si mobbizzano, si separano in casa, e poi pensano alla causa comune, dicevamo, Ernesto Emanuele se ne è uscito su “La Stampa” (e, dobbiamo dire: non dimostrando una grande pietà cristiana) con un attacco diretto, velato a parole quanto mirato nell'obiettivo e ben esplicito negli intenti, su chi avrebbe organizzato la fantomatica regia del gesto del dispeseparato De Martino Nicola, tecnico Telecom e scheggia straniata (impazzita no, ma distrutta sì) del movimento dei genitodispeseparati.

Ovviamente l'Emanuele, un vero e proprio “Separatosauro” per la decennalità della presenza “on the field” (quanto per la non eccessiva mole di risultati e visibilità) – ha accusato i “soliti ignoti” di aver "strumentalizzato" questa tragedia, per potersi dare finalmente visibilità.

In Italia – e questa è la conferma – forse siamo un popolo di Santi, di Poeti, di Navigatori, e – crediamo – anche di “Dottori”.

Siamo però, sicuramente, un popolo di “Dietrologi”, e dunque sempre pronti a sibilare velenosamente il disegno di retroscena inquietanti, che ANIMANO occulti scenari di occulte regie per fatti sempre meno chiari.

E così anche il nostro “nonno” ha dato fondo alla sua capacità di “Dietrologo” e lanciato la sua “opinione” sull'exploit del De Martino.

E ha insinuato, il nostro separatosauro, che dietro ci fosse l'occulta regia di qualche associazione di separati, desiderosa di darsi visibilità.

Bene: l'exploit del separatosauro ci ha indotto dunque a coniare un significativo neologismo:
La sua, quella dell'Ingegner Emanuele, si chiama infatti, da adesso, "metastrumentalizzazione".

Perchè, lo abbiamo capito, essa è, chiaramente, solo, soltanto - e, ci verrebbe da aggiungere, un po' squallidamente - una strumentalizzazione del concetto di strumentalizzazione.

Fa comodo, cioè, uscirsene ora con queste insinuazioni, velenose quanto inutili, sibilate, insinuate, indimostrate, e dichiaratamente false.

Fa comodo perché permette a chi non aveva una ribalta da tempo, di averne una, e pontificare (ci si scusi il rimando al Magistero cristiano, è ovviamente dedicato all'associazione di Emanuele) contro gli altri, mettendosi di imperio dalla parte dei giusti e dei probi.

E così, al separatosauro Emanuele, che da anni stava là a dir preghiere nella accoglienza parrocchiana e forse anche sacrestana ai separati, ci viene da chiedergli: ma cosa hai fatto fino ad ora?

Quale aiuto hai più portato alla causa comune, da anni in qua?
E, seconda domanda: ma non ti sembra comodo non aver mai avuto nessuna visibilità su nessun mezzo, e uscirtene SOLO ora con queste insinuazioni?


Attendiamo risposte.

Nel frattempo ne diamo una noi, al cronista.

Le associazioni dei genitori separati non sono separate sul gesto di De Martino.

Sono separate perché a molti fa comodo separarle.

Altro che affido condiviso. Qui di condiviso c'è solo lo sparlare l'uno dell'altro, appena se ne vede un briciolo di occasione.

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