23 novembre 2012

Sentenza rivoluzionaria a Firenze: per la prima volta il "Diritto" si arresta alle esigenze della genitorialità

E' quanto ottenuto da un padre fiorentino, Fabio Barzagli, musicista, autore multimediale, ma anche studioso dei problemi della paternità e titolare del sito www.paternita.info

Fabio Barzagli era rimasto "vittima" di una sentenza che amputava drasticamente le sue frequentazioni con la piccola figlia: a dire del magistrato, infatti, Barzagli avrebbe potuto vedere la piccola solo per tre ore al mercoledì. 


Fabio si è semplicemente rifiutato di eseguire la sentenza, trattenendo con sé la bambina per la notte e riportandola il giorno dopo. Una cosa che molti padri sognano di fare


E, testardamente, ogni volta che i carabinieri, allertati dalla solerte madre della piccola, si erano recati a casa sua per contestare l'elusione del provvedimento del giudice, Barzagli aveva sempre ripetuto che lui non riconsegnava la bambina non per opporsi ad una sentenza ma per poter fare al meglio il padre. 


Ovviamente denunciato e ovviamente trascinato in giudizio, Barzagli ha viusto lo stesso PM sposare la sua tesi: tanto che la stessa accusa ne ha chiesto l'assoluzione. 
Così ha commentato il legale di Barzagli, l'avvocato Elisabetta Bavasso:

"La vittoria della ragionevolezza, un ottimo provvedimento pilota. Si tratta in ogni caso di una sentenza innovativa, che prelude a una giurisprudenza più attenta alle aspettative dei genitori svantaggiati nella frequentazione dei figli (quasi sempre i padri), sollecitando norme più equilibrate ... 
Aspettiamo le motivazioni - ma sembra che il giudice abbia valutato i comportamenti del padre non come disobbedienza al provvedimento giudiziario, bensì come proseguimento del dovere di cura verso la figlia. Cenare insieme, mettere a letto, raccontare una favola, svegliare, fare colazione, portare a scuola. Come avrebbe motivato l’addio improvviso? Come dirle: da oggi non resti più a dormire da papà, staremo insieme solo 3 ore? E come avrebbe reagito la bambina?".


E' comunque la prima volta che il Diritto sancisce di dover limitare la propria intrusività rispetto all'esercizio della genitorialità, che qui viene di fatto definita come fondata, sia pure parzialmente, su regole proprie ed autonome



Qui sotto il video con la notizia


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