26 febbraio 2011

La "Sindrome di Alienazione Culturale": un nuovo disagio? Una proposta del dr. G. Benedetti

Il dr. dr Gianmaria Benedetti è medico, neuropsichiatra infantile, psichiatra, psicoterapeuta.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze, e all'Albo degli Psicoterapeuti dello stesso Ordine, esercita a FIRENZE, al Servizio di Salute Mentale Infanzia e Adolescenza, come Dirigente Medico primo livello. Svolge attività professionale Intramoenia ed è CTU del Tribunale di Firenze.
In questo articolo, pubblicato sul Portale di neuropsichiatria infantile, psichiatria e psicoterapia da lui diretto (clicca qui per vederlo) , affronta un tema emergente in molte famiglie di provenienza culturale diversa da quella in cui si sono inserite (nello specifico, in territorio italiano).
In questi casi, non è ormai difficile scorgere l'emergere, anche esplosivo, di una nuova forma di disagio e scompenso adolescenziale, che l'Autore, per similitudine dichiarata con la Sindrome di Alienazione Genitoriale, chiama Sindrome di Alienazione Culturale.


Aslam Mahmood, la madre di Almas la ragazzina pakistana rapita a Fano e di cui tratta il caso affrontato dal dr. G. Benedetti. Ora il padre della ragazza, Akatar Mahmood, tuttora agli arresti domiciliari, è stato condannato dal gip di Pesaro a due anni e quattro mesi di reclusione mentre la madre, Nabeela Aslam, ha avuto due anni ma la pena è stata sospesa.

L'ARTICOLO DI G. BENEDETTI (indirizzo originale: http://neuropsic.altervista.org/drupal/?q=node/171)

Come anticipiamo in questo articolo, riteniamo che una nuova forma di scompenso adolescenziale possa configuararsi nella Sindrome da Alienazione Culturale, come proponiamo di chiamarla.

La situazione di conflitto culturale, che viene estremizzato e in cui l'adolescente sembra operare una scelta irreversibile di divisione del mondo e di sè stesso/a, assomiglia molto alle situazioni di sepazione coniugale conflittuale in cui a un certo punto un figlio (figlia, più spesso) conteso prende posizione dalla parte di un genitore e rifiuta di continuare ad avere rapporti con l'altro, con modalità quasi deliranti. E' la ben nota Sindrome di Alienazione Genitoriale  che tanti problemi e difficoltà crea nelle situazioni di separazione conflittuale.

Si può forse anche qui parlare di una Sindrome di Alienazione Culturale, in cui l'adolescente 'conteso' fra due culture, quella originaria della famiglia e quella del gruppo sociale dei coetanei, fa una scelta di campo alienando/amputando una metà della sua vita, con modalità anche qui quasi deliranti (talora francamente deliranti) e con conseguenze che possono essere tragiche. La famiglia infatti, come quasi tutti gli operatori e le istituzioni coinvolte, non capisce quello che sta succedendo alla figlia e reagisce talora in modo incongruo, e fra azioni e reazioni si può arrivare all'irrimediabile.

E' urgente che tali situazioni siano riconosciute per quello che sono, e che gli interventi siano quelli dell'emergenza psichiatrica e non quelli sociali o di polizia!

Vedi anche (in forum solo per medici/psicologi) le nostre presentazioni al convegno EFPP di Firenze della primavera 2010 e al' convegno di adolescentologia' di Firenze 9/10/10

Possibile caso non riconosciuto

Da un giornale: Fano, ragazza rapita dal padre da un centro di accoglienza

FANO - Una ragazza pakistana di 17 anni è stata portata via dal padre, oggi intorno alle 13.30 a Fano, dal Centro di Accoglienza dell'Associazione Cante di Montevecchio Onlus, al numero 5 di via Fernando Palazzi, al centro della città marchigiana. L'uomo, assieme ad un'altra persona, ha costretto la ragazza a salire a bordo di una station-wagon, che poi è ripartita a tutta velocità. E' stato questo che ha fatto immediatamente pensare ad un rapimento e che ha fatto scattare l'allarme.

COMMENTO Che si tratti di un caso simile? Molti aspetti (età, nazionalità, tipo di intervento...) sembrano suggerirlo. Sarà stata valutata la possibilità di una sindrome psicopatologica? Sul giornale appare solo il dato sociale culturale, forse deformante.

I rischi di deformazione sono molto alti in casi di questo tipo, come in molti casi di sospetto abuso, fisico o sessuale che vengono denunciati spesso in corso di separazioni coniugali conflittuali, ai danni di un figlio variamente conteso. E' molto difficile anche agli specialisti sottrarsi alle influenze ambientali che possono alterare e 'inquinare' le valutazioni. La spinta a 'schierarsi' è fortissima, e il rischio di identificarsi è accentuato. Particolare che spesso il genere sessuale dello specialista influenza il tipo di identificazione e di schieramento.

SVILUPPI Ritrovata la ragazza rapita a Fano

Sta bene, arrestati entrambi i genitori

"Il padre, 40enne pachistano, non sopportava il suo stile di vita troppo "occidentale"

Voleva che la ragazza sposasse un connazionale. Coinvolta nella fuga l'intera famiglia

PESARO - E' stata ritrovata e sta bene Almas Mahmood, la ragazza pachistana di 17 anni rapita ieri dal padre nei pressi di un centro di accoglienza di Fano. Oltre al padre, Akatar Mahmood, di 40 anni, i carabinieri del comando provinciale di Pesaro hanno arrestato anche la madre, con l'accusa di concorso nel sequestro. In macchina, infatti, c'erano anche lei e altri due figli. Il maschio, 16 anni, è anche lui indagato. Secondo le prime ricostruzioni, sembra che il padre volesse costringe la giovane a sposare un connazionale.

Subito dopo il sequestro, la famiglia si è diretta verso Roma, dove ha trascorso la notte appoggiandosi presumibilmente a casa di connazionali residenti nella capitale. Poi, alle prime luci dell'alba, sono ripartiti verso Bologna, per ridirigersi ancora nel Pesarese. Qui, sull'autostrada A14 tra Fano e Marotta, l'auto è stata fermata dai carabinieri, che avevano seguito gli spostamenti della famiglia tenendo sotto controllo il cellulare del padre, rimasto sempre acceso.

Secondo quanto riferito da un inquirente, la ragazza è apparsa "sollevata" nel vedere le forze dell'ordine. Almas era stata affidata al centro "Fenice" dal Tribunale dei Minori, a causa dei maltrattamenti subiti in famiglia. Il padre, infatti, non sopportava il suo stile di vita "troppo occidentale" e le sue amicizie italiane. Per questo voleva a tutti i costi che la figlia sposasse un pachistano. L'anno scorso la giovane era finita in un ospedale di Senigallia in seguito alle botte ricevute. (19 gennaio 2010) Tutti gli articoli di Cronaca

COMMENTO

Assomiglia molto ai casi di cui ci occupiamo, dove il 'rapimento' è interpretabile forse come un 'agito' (cioè un'azione sintomatica) che risponde al primo agito della ragazza. C'è da pensare, sotto le notizie giornalistiche che sono all'insegna del 'conflitto di culture' e criminalizzano i genitori, che tutta la questione non venga affrontata nel modo adeguato, che è quello di approfondire le dinamiche psicologiche in queste situazioni. Troppo rapidamente si agisce, a livello di servizi sociali magistratura, ecc, e si innescano azioni e reazioni che possono finbire tragicamente.

E' urgente che tali situazioni siano riconosciute per quello che sono, e che gli interventi siano quelli dell'emergenza psichiatrica, e non quelli sociali o, peggio, giudiziari!

Sindrome di Alienazione Culturale - Cultural Alienation Syndrome

Come anticipiamo in questo articolo riteniamo che una nuova forma di scompenso adolescenziale possa configuararsi nella Sindrome da Alienazione Culturale, come proponiamo di chiamarla.

La situazione di conflitto culturale, che viene estremizzato e in cui l'adolescente sembra operare una scelta irreversibile di divisione del mondo e di sè stesso/a, assomiglia molto alle situazioni di sepazione coniugale conflittuale in cui a un certo punto un figlio (figlia, più spesso) conteso prende posizione dalla parte di un genitore e rifiuta di continuare ad avere rapporti con l'altro, con modalità quasi deliranti. E' la ben nota Sindrome di Alienazione Genitoriale che tanti problemi e difficoltà crea nelle situazioni di separazione conflittuale.

Si può forse anche qui parlare di una Sindrome di Alienazione Culturale, in cui l'adolescente 'conteso' fra due culture, quella originaria della famiglia e quella del gruppo sociale dei coetanei, fa una scelta di campo alienando/amputando una metà della sua vita, con modalità anche qui quasi deliranti (talora francamente deliranti) e con conseguenze che possono essere tragiche. La famiglia infatti, come quasi tutti gli operatori e le istituzioni coinvolte, non capisce quello che sta succedendo alla figlia e reagisce talora in modo incongruo, e fra azioni e reazioni si può arrivare all'irrimediabile.

E' urgente che tali situazioni siano riconosciute per quello che sono, e che gli interventi siano quelli dell'emergenza psichiatrica e non quelli sociali o di polizia!

Vedi anche (in forum solo per medici/psicologi) le nostre presentazioni al convegno EFPP di Firenze della primavera 2010 e al' convegno di adolescentologia' di Firenze 9/10/10

Possibile caso non riconosciuto

Da un giornale: Fano, ragazza rapita dal padre da un centro di accoglienza

FANO - Una ragazza pakistana di 17 anni è stata portata via dal padre, oggi intorno alle 13.30 a Fano, dal Centro di Accoglienza dell'Associazione Cante di Montevecchio Onlus, al numero 5 di via Fernando Palazzi, al centro della città marchigiana. L'uomo, assieme ad un'altra persona, ha costretto la ragazza a salire a bordo di una station-wagon, che poi è ripartita a tutta velocità. E' stato questo che ha fatto immediatamente pensare ad un rapimento e che ha fatto scattare l'allarme.



COMMENTOChe si tratti di un caso simile? Molti aspetti (età, nazionalità, tipo di intervento...) sembrano suggerirlo. Sarà stata valutata la possibilità di una sindrome psicopatologica? Sul giornale appare solo il dato sociale culturale, forse deformante.

I rischi di deformazione sono molto alti in casi di questo tipo, come in molti casi di sospetto abuso, fisico o sessuale che vengono denunciati spesso in corso di separazioni coniugali conflittuali, ai danni di un figlio variamente conteso. E' molto difficile anche agli specialisti sottrarsi alle influenze ambientali che possono alterare e 'inquinare' le valutazioni. La spinta a 'schierarsi' è fortissima, e il rischio di identificarsi è accentuato. Particolare che spesso il genere sessuale dello specialista influenza il tipo di identificazione e di schieramento.

SVILUPPI Ritrovata la ragazza rapita a Fano

Sta bene, arrestati entrambi i genitori

"Il padre, 40enne pachistano, non sopportava il suo stile di vita troppo "occidentale"

Voleva che la ragazza sposasse un connazionale. Coinvolta nella fuga l'intera famiglia

PESARO - E' stata ritrovata e sta bene Almas Mahmood, la ragazza pachistana di 17 anni rapita ieri dal padre nei pressi di un centro di accoglienza di Fano. Oltre al padre, Akatar Mahmood, di 40 anni, i carabinieri del comando provinciale di Pesaro hanno arrestato anche la madre, con l'accusa di concorso nel sequestro. In macchina, infatti, c'erano anche lei e altri due figli. Il maschio, 16 anni, è anche lui indagato. Secondo le prime ricostruzioni, sembra che il padre volesse costringe la giovane a sposare un connazionale.

Subito dopo il sequestro, la famiglia si è diretta verso Roma, dove ha trascorso la notte appoggiandosi presumibilmente a casa di connazionali residenti nella capitale. Poi, alle prime luci dell'alba, sono ripartiti verso Bologna, per ridirigersi ancora nel Pesarese. Qui, sull'autostrada A14 tra Fano e Marotta, l'auto è stata fermata dai carabinieri, che avevano seguito gli spostamenti della famiglia tenendo sotto controllo il cellulare del padre, rimasto sempre acceso.

Secondo quanto riferito da un inquirente, la ragazza è apparsa "sollevata" nel vedere le forze dell'ordine. Almas era stata affidata al centro "Fenice" dal Tribunale dei Minori, a causa dei maltrattamenti subiti in famiglia. Il padre, infatti, non sopportava il suo stile di vita "troppo occidentale" e le sue amicizie italiane. Per questo voleva a tutti i costi che la figlia sposasse un pachistano. L'anno scorso la giovane era finita in un ospedale di Senigallia in seguito alle botte ricevute. (19 gennaio 2010) Tutti gli articoli di Cronaca

COMMENTO

Assomiglia molto ai casi di cui ci occupiamo, dove il 'rapimento' è interpretabile forse come un 'agito' (cioè un'azione sintomatica) che risponde al primo agito della ragazza. C'è da pensare, sotto le notizie giornalistiche che sono all'insegna del 'conflitto di culture' e criminalizzano i genitori, che tutta la questione non venga affrontata nel modo adeguato, che è quello di approfondire le dinamiche psicologiche in queste situazioni. Troppo rapidamente si agisce, a livello di servizi sociali magistratura, ecc, e si innescano azioni e reazioni che possono finbire tragicamente.

E' urgente che tali situazioni siano riconosciute per quello che sono, e che gli interventi siano quelli dell'emergenza psichiatrica, e non quelli sociali o, peggio, giudiziari!



L'articolo originario è visibile a questo indirizzo:  http://neuropsic.altervista.org/drupal/?q=node/171 

 




Alcuni titoli dalla stampa o dai siti italiani sulla vicenda di Fano.

Come si può notare, il loro tenore va sempre verso la legittimazione di un solo punto di vista, e di fatto legittima lo scontro e la dis-integrazione dell'adolescente da uno dei due modelli:



Pakistana rapita dal padre-padrone

Salva la giovane pakistana rapita dal padre

 Sequestro Almas, genitori condannati a due anni