13 marzo 2006

MEDIAZIONE OBBLIGATORIA? SI GRAZIE!

Il problema della mediazione familiare è affrontato con molta ipocrisia dagli operatore del settore.

Si afferma che la mediazione per funzionare debba essere solo spontanea e liberamente scelta.

Non sono dello stesso parere, perchè questo assunto è il frutto di una logica "schizofrenica", nella quale il ruolo del figlio nel conflitto ed il fine della mediazione vengono arbitrariamente ridefiniti una volta in un senso e una volta all'opposto.

Sostenere che la Mediazione Familiare non debba essere obbligatoria conviene infatti a chi vuole continuare a praticare con ottimi guadagni il ruolo di Consulente di Parte (o di Ufficio) nei contenziosi familiari.

La Mediazione Familiare dovrebbe diventare invece T.S.O. (e cioè proprio: Trattamento Sanitario Obbligatorio) quando la conflittualità fra i genitori diventa, nel singolo caso, pericolosa per il minore travolto (laddove dire "coinvolto" è un evidente eufemismo).

E' troppo comodo lasciare la possibilità di cercare o no un'intesa a due persone che sono disposte a scannare il figlio pur di farsi male, soprattutto laddove uno ha fondati interessi a non ottenere nessun accordo.

In altri termini, la Mediazione obbligatoria è uno strumento di tutela non relativamente ai due adulti, ma verso un minore che non ha strumenti di difesa in quel che sta accadendo.

E' ipocrita dunque - e come tutte le ipocrisie assolutamente patogeno - inquadrare e concettualizzare la "Mediazione" una volta come sistema di tutela del minore, e una volta come percorso relativo alla sola coppia coniugale, che decide liberamente del proprio destino.
Ogni decisione circa un conflitto per un affido minorile, è una decisione che determina il futuro di un bambino che non ha voce nel conflitto in questione. Non si può lasciare la Mediazione solo alla decisione di chi non ha alcun riguardo per questo minore.

Come il T.S.O., dunque, è posto a tutela di chi può rivelarsi pericoloso a sè stesso e agli altri, lo stesso dovrebbe essere per la Mediazione: nel caso il conflitto travolga il minore, questo deve essere considerato un evento altrettanto lesivo di un pesante abuso ai suoi danni, e la Mediazione obbligatoria lo strumento per impedire questo abuso.

D'altra parte, le terapie coattive tese a limitare i danni alla potenziale vittima della follia umana esistono da sempre e sono pacificamente contemplate dal nostro ordinamento giudiziario.

A rovescio, se non si vuole applicare il concetto che il conflitto coniugale è un abuso al minore che va sanato con un percorso mediativo, si abbia il coraggio di intervenire seguendo l'altra logica: il conflitto coniugale che travolge un minore è un abuso ai suoi danni, e come ogni abuso ai danni di un minore va punito con il carcere.

Sottrarre la significativa presenza di un genitore nella vita di suo figlio è uno dei più gravi abusi che possano compiersi contro un minore.

Chi avrebbe il coraggio di dire che creare orfani è un evento innocente?

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